Paola Galimberti – OPEN SCIENCE: ALTMETRICS, IMPATTO E CONTROLLO DELLA QUALITÀ
(estratto da Paradoxa 1/2017) MISURARE LA RICERCA Mai come in questi ultimi anni l’enfasi posta sulla misurazione è stata più forte. C’è una richiesta di accountability alle università e agli enti di ricerca da parte del ministero e della società che si traduce nel dover dimostrare il proprio valore (quello del proprio gruppo di ricerca, della propria istituzione, della propria disciplina), nel rendicontare che gli investimenti fatti hanno dato dei buoni esiti, e questo viene fatto preferibilmente attraverso un numero (o diversi numeri). La fiducia nel numero è totale, perché il numero è freddo, oggettivo, comparabile, e più alto è e meglio è. In questa totale fiducia nella oggettività del numero spesso ci si dimentica di capire cosa quel numero esprima effettivamente, o gli si attribuiscono significati impropri. Il fine è la ricerca dell’eccellenza, quella della qualità, quella del ritorno sulla società degli investimenti fatti, ma gli effetti di queste pratiche di misurazione, sia sui comportamenti dei ricercatori che sulle scelte della governance, sono molto seri, talvolta hanno un carattere distorsivo e in alcuni casi hanno conseguenze (negative) irreversibili. I ricercatori sono posti sotto la pressione di dimostrare il loro valore attraverso la produzione di lavori scientifici, il maggior numero