Tavola rotonda – Liberali, davvero!

10 maggio 2012, Roma Palazzo Mattei di Paganica, Sala Igea Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani CON IL PATROCINIO DEL SENATO DELLA REPUBBLICA E DELLA CAMERA DEI DEPUTATI Liberali o liberali immaginari, quelli italiani? Per rispondere al quesito, gli autori di «Paradoxa» 1/2012 chiamano a raccolta giudici autorevoli e imparziali. Kant, Montesquieu, Madison, Tocqueville, Mill, Keynes, Rawls — da una prospettiva privilegiata — esaminano l’odierno tasso di liberalismo in Italia, in un’opera di discernimento che mobilita e ridiscute princìpi, concetti e slogan teorici, politici, economici e morali.   Partecipanti: Giovanni Sartori, Benedetto Della Vedova, Gianfranco Pasquino, Antonio Polito, Sofia Ventura

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Tavola rotonda – Aux urnes, citoyens! Tutto da rifare?

6 marzo 2013, Roma Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani «Paradoxa» 1/2013 ha tracciato l’identikit dell’elettore italiano, sfatando alcuni luoghi comuni: l’importanza dei programmi, l’onnipotenza della televisione, l’esistenza di un partito degli astensionisti, l’importanza delle quote rosa. Il risultato del voto conferma o smentisce le tesi avanzate? O obbliga ad un cambio di paradigma? Partecipanti: Giuliano Amato, Claudia Mancina, Gianfranco Pasquino, Antonio Polito

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Tavola rotonda – E-democracy?

28 novembre 2013, Roma Sala Lauree, Dipartimento di Scienze politiche, Sapienza – Piazzale Aldo Moro 5 La rete è democrazia in atto o trionfo dell’antipolitica? Tra entusiasmi e inquietudini apocalittiche non è facile capire in che modo internet incida sulla qualità e sulle forme della vita politica contemporanea, in particolare nel nostro Paese. Dar voce ad esperienze diverse e opinioni contrastanti significa indicare la via del confronto senza pregiudiziali come la sola che può consentire un uso ottimale e liberale dei nuovi strumenti interattivi. Questo il tema trattato nel fascicolo di Paradoxa 3/2013 , «e-democracy».

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Tavola rotonda – Eutopia

21 febbraio 2013, Roma Istituto Luigi Sturzo – Via delle Coppelle 35 La crisi dell’Euro altro non è che la manifestazione più drammatica della crisi politica dell’Unione Europea. Viene meno l’uguaglianza tra gli Stati membri, rinascono spinte regressive a livello nazionale, e si fa sempre più sfumata e controversa la frontiera di quel «non luogo» in cui l’Europa consiste. È necessario, oggi, ravvivare la memoria del principio che anima l’Unione. L’Europa che sarà capace di reggere alla crisi e di diventare anche un’Unione politica, quale che sia il suo assetto, certamente non potrà essere un’Europa a 27 membri, e probabilmente sarà un’Europa a più velocità. (Marta Dassù) Partecipanti: Marta Dassù, Domenico Fisichella, Giacomo Marramao, Vittorio Emanuele Parsi A partire da Paradoxa 4-2012 “Eutopia” a cura di Vittorio Emanuele Parsi.

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Tavola rotonda – Filosofie da prima pagina. Il nuovo realismo e altre fascinazioni, 17 dicembre

17 dicembre 2012, Roma Fondazione internazionale Nova Spes – Piazza Adriana 15 a partire da Paradoxa 3-2012 “New Realism. Molto rumore per nulla” a cura di Francesca Rigotti. Filosofie da prima pagina. Il nuovo realismo e altre fascinazioni è il titolo della giornata di riflessione e dibattito, moderata dal giornalista del “Foglio”, “Corriere della Sera” e “Radio 3” Edoardo Camurri e promossa con il patrocinio del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Tutti laureati in filosofia, alcuni anche accademici, e tutti giornalisti, o collaboratori dei media, i relatori: Giancarlo Bosetti, direttore di “Reset”, Armando Massarenti, caporedattore dello storico inserto culturale del “Sole 24 ore”, Felice Cimatti, dell’Università della Calabria e uno dei conduttori della mitica trasmissione Fahrenheit di “Rai Radio 3”, Corrado Ocone, della Direzione generale LUISS e penna del “Mattino” e del “Corriere della Sera”, Marcello Veneziani, editorialista del “Giornale”, e Francesca Rigotti, docente all’Università della Svizzera Italiana oltre che firma del “Manifesto”, di “Ticino7” e collaboratrice della Radio Televisione Svizzera. Modera: Edoardo Camurri Intervengono: Giancarlo Bosetti, Felice Cimatti, Corrado Ocone, Armando Massarenti, Francesca Rigotti, Marcello Veneziani

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Tavola rotonda – Uomini o cittadini?

4 luglio 2012, Roma Sala Igea di Palazzo Mattei di Paganica – Piazza della Enciclopedia Italiana 4 Il nostro tempo manifesta in forme inedite la questione della cittadinanza, ponendo problemi che sono ben lontani dall’essere risolti. Il fascicolo 2/2012 di «Paradoxa» Uomini o cittadini? saggia i fondamenti teorici e le ricadute pratiche e normative della dialettica uomo-cittadino. L’assunto è che non esiste alternativa tra i due termini, ma un rapporto d’implicazione reciproca, in cui è l’umanità, e non la sua demarcazione giuridico-politica, a dire l’ultima parola. Il tema è dibattuto nella tavola rotonda del 4 luglio, organizzata dalla Fondazione Nova Spes presso l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana.   Atti: Partecipanti: Sergio Belardinelli, Fabio Macioce, Teresa Serra, Gianluca Sadun Bordoni, Alfredo Mantovano

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Tavola rotonda – Il malessere della democrazia (o dei suoi teorici)

7 ottobre 2011, Roma Camera dei Deputati, Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto, Via del Seminario 76 A partire da Paradoxa 2/2011 “Quelli che…la democrazia” Il numero di Paradoxa sulla democrazia propone uno spartiacque inedito, che rimodella quelli tradizionali (destra/sinistra, democrazia formale/d. sostanziale, etc.): da una parte vi è chi pone, con forza, il problema di uno stato di malessere del sistema democratico, arrivando, al limite, alla denuncia di un’emergenza democratica in Italia; dall’altra c’è chi colloca questo malessere non tanto a livello della democrazia reale, quanto a livello di teorie che paradossalmente – nel tentativo di difendere o celebrare la democrazia come valore – tradiscono tratti profondamente antidemocratici. Si impongono alcune domande: la democrazia è un valore o uno strumento? Quali e quanti diritti (sociali, politici, etc.) sono costituzionalizzabili? E quali e quanti sono compatibili fra loro? Le forme di governo sovranazionali sono ‘diversamente’ democratiche? Come pensare lo spazio (democratico) per un conflitto tra visioni alternative di democrazia? Interventi: Partecipanti: Dino Cofrancesco, Alessandro Ferrara, Corrado Ocone, Piero Ostellino, Vittorio Emanuele Parsi, Gianfranco Pasquino, Antonio Polito

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Redazione Paradoxa – MISURARE IL VALORE AGGIUNTO CULTURALE

Il 16 febbraio, presso la sede della Fondazione Nova Spes, si è svolto il seminario dal titolo “Misurare il valore aggiunto culturale”. Hanno partecipato: Stefano Bancalari (Fondazione Nova Spes), Luigi Cappugi (Fondazione Nova Spes), Pellegrino Capaldo (Associazione Amici Sturzo), Maurizio Carrara (Unicredit Foundation), Caterina Cittadino (Fondazione Astrid), Melina Decaro (Fondazione Adriano Olivetti), Antonio Fazio (Fondazione Generali), Stefania Mancini (Fondazione Charlemagne, Assifero), Laura Paoletti (Fondazione Nova Spes), Laura Pizei (Fondazione Craxi), Stefano Semplici (Fondazione Nova Spes), Pierluigi Valenza (Fondazione Nova Spes), Stefano Zamagni (Fondazione Nova Spes). Il PIL è un parametro d’osservazione fondamentale del livello di produttività di un Paese e, per quanto se ne possano evidenziare difetti e manchevolezze, nessuno oggi oserebbe ignorarlo o negare la realtà economica che esso rappresenta. Eppure, ha ricordato Stefano ZAMAGNI nella sua relazione introduttiva, non è sempre stato così: prima degli anni Venti l’indice PIL non esisteva; ed è stato costruito in funzione di necessità specifiche, conseguenti alla situazione venutasi a creare dopo la Prima Guerra Mondiale (in particolare per rimarcare la superiorità dello sviluppo economico dei Paesi capitalisti su quello dell’Unione Sovietica). L’esempio intende rendere lampante che persino nella più oggettiva delle misurazioni, si nasconde un elemento marcatamente soggettivo, che non inficia affatto

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Laura Paoletti – LOST IN TRANSLATION

(editoriale di Paradoxa 1/2007) Paradoxa ritiene che un pubblico a cui rivolgersi esista. Pensa, in particolare, a coloro che fondano la propria identità su ben sviluppate certezze, e tuttavia convivono volentieri con la portata delle proprie domande. Paradoxa, dunque, si propone di affacciare l’uno all’altro temi e posizioni capaci – anche solo per “differenza”- di segnalare i nodi paradossali che un dibattito, aspro o con-ciliatorio che sia, rischia di lasciar passare inosservati. Nozioni e valori, si sa, si costellano in ciascuno a proprio modo, secondo differenti ammaestramenti e vissuti. Appartenenze e culture si confrontano e si connettono erraticamente, disperse in una rete di vuoti. Che le discipline, accentuando via via un processo di introversione, non colmano. L’enciclopedia di ciascuno, i valori che ne guidano le scelte, contengono termini umanamente affini; ma ben diversi sono l’ordine e la gerarchia. Tanto che oggi, nello sforzo di intendersi, e in quello di puntualizzare i dissensi fino a conseguenze estreme, ciò che va “perduto nella traduzione” può darsi che rappresenti appunto l’essenziale. E che contribuisca a formare la trama dei conflitti più sterili, dove la ragione dell’uno non definisce il torto dell’altro; dove argomenti anche vistosamente contrapposti nella prospettiva piatta di un eterno presente,

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Tavola rotonda – È liberale il liberismo?

17 ottobre 2012, Roma Sala Igea di Palazzo Mattei di Paganica, Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani Con il Patrocinio del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Fra le lingue più diffuse nel mondo, quella italiana è la sola a contemplare la distinzione fra “liberalismo” e “liberismo”. Per esempio, l’Enciclopedia Treccani definisce il primo termine come un «movimento di pensiero e di azione politica, che riconosce all’individuo un valore autonomo e tende a limitare l’azione statale in base a una costante distinzione di pubblico e di privato», e il secondo termine come un «sistema imperniato sulla libertà di mercato, in cui lo Stato si limita a garantire con norme giuridiche la libertà economica e a provvedere soltanto ai bisogni della collettività che non possono essere soddisfatti per iniziativa dei singoli […]». Questa duplice definizione, che identifica il liberalismo con una concezione filosofico-politica e riserva al liberismo il campo dell’economia, testimonia di quella separazione fra liberalismo politico e liberalismo economico che sta alla base della riflessione dei liberali italiani e che ha agevolato il travisamento della dottrina liberale classica da parte dei nostri economisti. A sua volta, tale separazione è stata innescata dall’assenza in Italia di un’esperienza politicamente significativa di

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