Michele Marchi – Un mondo senza confronto intellettuale? La fine di «Le Débat» ovvero la fine del débat?

(estratto da Paradoxa 1/2021) Con un accorato editoriale di apertura e oltre 280 pagine dense di analisi si è conclusa nel dicembre scorso l’avventura culturale dell’elegante e colta rivista «Le Débat», edita da Gallimard a partire dal 1980. Quaranta anni e 210 numeri, sempre lo stesso piccolissimo terzetto alla guida: la direzione dello storico Pierre Nora (Nora, 1984-1992), la redazione nelle mani del filosofo della politica Marcel Gauchet (Gauchet, 2007-2017) e nell’ombra, ma nemmeno poi troppo, lo storico Krzysztof Pomian (Pomian, 2020-2021). Proprio nell’ultimo editoriale Nora esprime due concetti che possono essere utilizzati come apertura per la riflessione che seguirà. Da un lato, egli ricorda che «la fine di un titolo importante, ha sempre un significato che va al di là del titolo stesso». Come si cercherà di spiegare, parlare di «Le Débat», della sua nascita, del suo lungo percorso e della sua chiusura è soltanto un presupposto per fare qualche riflessione sull’evoluzione più ampia del dibattito politico-culturale nel contesto francese e in quello più largo continentale. Dall’altro lato, lo stesso Nora conclude il suo ultimo editoriale con una nota di speranza affermando che lo «spirito de “Le Débat” non è morto, continuiamo la battaglia». Al di là del riferimento,

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