Laura Paoletti – CORTOCIRCUITI DEL PLURALISMO
(Editoriale di Paradoxa 3/2024) Dall’insieme di queste incursioni sui diversi aspetti del ‘pluralismo’, quest’ultimo emerge come un concetto in senso tecnico ‘instabile’, che tende cioè, come gli isotopi radioattivi, a trasformarsi in elementi diversi da quello di partenza, innescando tensioni talvolta feconde talaltra pericolose con i concetti con cui entra in contatto: è in rapporto strettissimo con il liberalismo o la democrazia, ma non coincide né con l’uno né con l’altra; somiglia moltissimo al multiculturalismo, al relativismo, allo scetticismo, ma non può esser confuso con quelle che, a ben guardare, non sono altro che sue semplificazioni o degenerazioni. È così che, pagina dopo pagina, questa variegata fenomenologia dei campi d’applicazione e dei risvolti pratici (e talora drammatici) del pluralismo – dalla teoria politica a quella sociale, dalla bioetica alla storia – rende via via più acuta la domanda sulla curiosa struttura interna di un’idea che sembra tanto irrinunciabile, quanto votata al cortocircuito. Si consideri, per esempio, quello che è senz’altro un presupposto condiviso (e inevitabilmente condivisibile) delle diverse analisi: il pluralismo – nel senso della pluralità dei valori, delle visioni del mondo e delle relative etiche – è un fatto. Basta però guardare appena sotto la superficie dell’ovvietà, per rendersi