Stefano Zamagni – LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELL’IMPRESA COME FENOMENO EMERGENTE

1. Introduzione Nel presente contributo mi occuperò di tre questioni specifiche, tra loro interrelate anche se concettualmente distinte. La prima concerne la distinzione, affatto chiara sul piano dei principi ma non altrettanto su quello della prassi, tra responsabilità sociale dell’impresa (RSI) e filantropia di impresa. La seconda questione è bene resa dal seguente interrogativo: RSI e competitività sono obiettivi tra loro compatibili; come a dire, l’esercizio della RSI, nelle condizioni storiche attuali, è una pratica economicamente sostenibile? Da ultimo, volgerò l’attenzione ad alcune delle più diffuse critiche che vengono rivolte alla RSI per metterne a nudo l’inconsistenza del loro fondamento teorico. Una considerazione di carattere generale prima di procedere. Non da oggi si dibatte sul punto se l’impresa debba avere obblighi di natura sociale, e non solo legale, nei confronti della società in cui opera. Non è dunque corretto affermare – come talvolta accade di leggere –  che il tema della RSI costituisce una res nova dell’attuale fase storica contrassegnata da quel fenomeno di portata veramente epocale che è la globalizzazione. Fin dall’Umanesimo civile – il 15° secolo è il periodo in cui nasce e si diffonde la moderna economia di mercato – si sa che l’impresa sorge come impegno

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Paradoxa, ANNO I – Numero 4 – Ottobre/Dicembre 2007

L’impresa di fronte alla polis L’emergenza della responsabilità sociale d’impresa a cura di Stefano Zamagni Il fascicolo che chiude l’annata inaugurale della rivista è a cura di Stefano Zamagni e chiama gli autori a discutere un fenomeno emergente: la responsabilità sociale d’impresa (Rsi). Il Curatore ne tematizza tre aspetti: la sua irriducibilità a una pratica filantropica, la convenienza economica rispetto al meccanismo degli incentivi, il carattere non strumentale. Quest’ultimo è argomentato, notoriamente, dai suoi detrattori, i quali ritengono che la Rsi sia un mero strumento utile a sopperire alle asimmetrie informative e ad accrescere le quote di mercato delle imprese. Diversi sono invece i benefici, almeno potenziali, della Rsi messi in luce nei contributi: incremento della domanda di consumatori eticamente sensibili; riduzione dei costi di transazione con gli stakeholders; capacità di fornire segnali affidabili sulla qualità dei prodotti; rinnovata attenzione agli aspetti comunicativi e di impatto socio-ambientale. Le implicazioni rispetto al clima organizzativo dell’impresa – quanto a sistemi di reclutamento e selezione, remunerazione e interazione tra i membri, motivazione dei dipendenti e riconfigurazione dei ruoli – risultano infine decisive. Eppure, molto resta ancora da fare, in termini culturali prima ancora che legislativi. Il dibattito esploso con la pubblicazione del Libro

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