Ennio Di Nolfo – IL SISTEMA ATLANTICO E LA GLOBALIZZAZIONE

LE RAGIONI GEOPOLITICHE DI UN TRATTATO COMMERCIALE TRA STATI UNITI ED EUROPA (estratto da Paradoxa 2/2016) 1. Per tutti gli esseri umani è chiaro che la Terra è un globo e come tale essa è sempre stata globalizzata. Nel tempo le conseguenze di tale condizione astronomica sono però mutate. Subito dopo il crollo dell’Unione Sovietica l’esistenza delle due superpotenze venne sostituita dalla sopravvivenza di un solo paese virtualmente capace di dominare la vita globale. Per un certo periodo alcuni politologi, politici e vari uomini della grande finanza internazionale pensarono che il gigante americano potesse da solo dettare le regole della con-vivenza globale, secondo una propria visione, legata agli interessi americani. Non fu necessario molto tempo perché questa illusione tramontasse. Da principio si comprese che altri pericoli potevano derivare dalla volatilità del mercato finanziario. Poi fu sufficiente che un gruppo di terroristi, apparentemente folli ma sostanzialmente ben organizzati e meglio finanziati, riuscisse a colpire i luoghi simbolici, cioè il cuore della finanza americana a New York e il centro del sistema degli armamenti, il Pentagono, sede del dipartimento della Difesa, a Washington, per mostrare anche ai più riluttanti che la solitudine del potere americano era solo un’illusione e che questa solitudine

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Ioannis Papageorgiou – CRISI GRECA, CRISI EUROPEA E CRISI DI LEGITTIMITA’ IN EUROPA

(estratto da Paradoxa 3/2015) Introduzione Alle prime ore del mattino del 13 luglio 2015, dopo diciassette ore di negoziati al vertice dei capi di stato dell’Eurozona – e molte ore di più a livello dell’Eurogruppo e di altri gruppi tecnici – la Grecia ha concordato con gli altri partner europei un terzo pacchetto di salvataggio per l’economia in crisi del Paese. Questo risultato ha messo fine al più recente, e speriamo ultimo, capitolo della ‘tragedia’ greca, iniziata nel 2010 con l’incapacità del Paese di finanziare il suo debito pubblico e la conseguente richiesta di assistenza presentata all’Eurozona. La crisi era nata come una crisi del debito pubblico, che un Paese dotato di una politica monetaria indipendente avrebbe potuto risolvere con una svalutazione della propria moneta. Tuttavia, l’esclusione di questa possibilità per i Paesi che fanno parte dell’unione economica e monetaria europea ha portato lo spettro del default economico del Paese all’interno dell’Eurozona o, peggio ancora, la Grexit, cioè, la fuoriuscita dalla zona euro o addirittura dall’Unione Europea – visto che i Trattati prevedono una procedura per l’uscita dall’Unione europea, ma non dall’Unione monetaria, che si suppone irreversibile. La crisi greca è stata soprattutto una crisi generata da cause interne. Messe

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Paradoxa, ANNO XIII – Numero 1 – Gennaio/Marzo 2019

Economia e nuova sovranità. L’urgenza di una politica economica europea a cura di Paolo Onofri È sensazione diffusa che l’economia, non la politica, sia il vero luogo in cui si concentra oggi il potere. Mercati finanziari e multinazionali sembrano i soli attori capaci di determinare, secondo i propri interessi, l’accadere degli eventi; e una realtà politica come l’Unione Europea, che assomma le debolezze dei singoli paesi membri, appare inutile o peggio dannosa. In netta controtendenza con una simile narrazione, questo fascicolo rilancia l’idea di una politica economica. L’obiettivo è sollecitare il lettore a prendere atto di quanto vi sia di “scelto”, – frutto cioè di decisione tutta politica – dietro meccanismi e dinamiche che sembrerebbero dati di fatto da accettare come tali. C’è sempre un’alternativa.   Indice:

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