Paradoxa, ANNO I – Numero 2 – Aprile/Giugno 2007

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Erotica Saggi di passione per la società a cura di Vittorio Mathieu D’Agostino ribalta la tendenza a concepire l’amore come un di più, necessario a completare la giustizia e a evitare che il summum ius divenga summa iniuria. Al contrario, l’amore è anteriore alla giustizia, la fonda e la sostiene. Zamagni fa qualcosa di analogo con l’economia: l’amore non serve a correggere il mercato e ad attenuarne la crudeltà, ma è il fondamento su cui il mercato può prosperare. Paoletti segue il filo dell’intreccio inestricabile tra i sentimenti e la temporalità. Aluffi Beck-Peccoz legge la questione nel Corano: l’amore viene da Dio e spesso è accostato all’amore per la donna; esige giustizia tra le mogli, quando siano «due o tre o quattro». Baharier, destreggiandosi nel labirinto del Talmud, vi trova il precetto: «Amerai per il tuo prossimo ciò che ami per te». Guerri e Veneto parlano dell’amore genitoriale, da loro vissuto di recente, e affrontano seriamente il pessimismo di Schopenhauer sull’opportunità di fare figli, un pessimismo su cui anche il saggio di Mathieu attira l’attenzione. Cotta affronta l’inattualità dell’amore autentico, e Belardinelli s’interroga sulle possibilità dell’amore nel postmoderno. Questi i contenuti del secondo fascicolo di «Paradoxa» ricostruiti nell’Editoriale dal Curatore,

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