Tavola rotonda – Quando pensare diversamente non significa pensare male. Il confronto possibile tra i cattolici
10 marzo 2009, Roma Sala Igea di Palazzo Mattei di Paganica, Piazza della Enciclopedia Italiana 4 Resoconto
10 marzo 2009, Roma Sala Igea di Palazzo Mattei di Paganica, Piazza della Enciclopedia Italiana 4 Resoconto
29-30 ottobre 2004, Roma LUMSA – Aula Magna – Borgo Sant’Angelo, 13 La storia ci insegna che gli uomini e le nazioni si comportano più saggiamente una volta che hanno esaurito tutte le alternative (A. Eban) Le regole servono a definire lo spazio del gioco. Che ci siano regole del gioco, di per sé non garantisce che il gioco non sia cruento e neppure caratterizza il gioco come razionale. Tanto che violare le regole può dare dei vantaggi: sul piano strategico Pearl Harbour può essere più razionale che una dichiarazione di guerra per via diplomatica. Quando invece si assumano le parti in contesa come integrate in un tutto al quale sono funzionali nella loro diversità, razionale è far sì che la loro integrità non sia messa in pericolo dalla lotta. Dalla teoria di Montesquieu dell’equilibrio dei poteri, alle costituzioni nazionali e sovranazionali – come la redigenda costituzione europea –, al diritto internazionale con la creazione di specifici organismi di tutela, definire le regole significa definire spazi e ruoli nei processi decisionali capaci di rispondere senza prevaricazioni a bisogni o diritti primari. Crescendo il numero dei giocatori cresce anche il numero degli arbitri, secondo la logica di una buona gestione del