Franco Chiarenza – IMPIGLIATI NELLA RETE. E-DEMOCRACY UN PERICOLO PER LA DEMOCRAZIA LIBERALE

(estratto da Paradoxa 3/2013) C’era una volta… Grillo e il suo fantasioso quanto effimero movimento pentastellare. Il mondo politico, gli intellettuali dei salotti «politically correct», giornalisti, imprenditori, sindacalisti e quanti altri avevano assistito con sgomento alla clamorosa affermazione elettorale di un partito nato e cresciuto in internet, hanno tirato un sospiro di sollievo quando gli esiti delle elezioni amministrative hanno mostrato un evidente riflusso di un’ondata che si era in gran parte alimentata dell’indignazione diffusa e profonda nei confronti di una classe dirigente del Paese apparsa ai più inadeguata, corrotta, insensibile e arroccata nei propri privilegi. Le difficoltà di un movimento cresciuto al di là delle sue stesse aspettative, privo di riferimenti ideologici condivisi, unito soltanto da un sentimento irrazionale di adesione a una protesta gridata secondo modalità che (non a caso) appartengono più allo spettacolo che alla politica, sono apparse evidenti anche agli osservatori meno prevenuti non appena esso ha dovuto confrontarsi con scelte di governo che avrebbero richiesto livelli ben diversi di maturità e di esperienza. Ma non è di questo che vogliamo parlare, e men che meno degli esiti politici che il movimento di Grillo contribuirà, volente o nolente, a determinare in uno dei momenti più accidentati

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