Quelli che… la democrazia
a cura di Dino Cofrancesco
Il punto di partenza del fascicolo 2/2011 di «Paradoxa», curato da Dino Cofrancesco, è un dato di fatto: la democrazia liberale in Italia è sotto processo da almeno vent’anni. Osserva il Curatore nell’Introduzione che questo attacco «va preso in seria considerazione, anche perché alcune o molte delle disfunzioni che vengono enunciate sono innegabili». Eppure le soluzioni oggi prospettate dai più eminenti teorici della democrazia sembrano talvolta «peggiori dei mali» da curare. Su questo presupposto, gli autori s’impegnano in un serrato corpo a corpo col pensiero di Michelangelo Bovero, Luciano Canfora, Paul Ginsborg, Massimo L. Salvadori, Nadia Urbinati, Maurizio Viroli, Gustavo Zagrebelsky, individuandone sfasature teoriche e incongruenze pratiche. Il fascicolo dà avvio a una formula inedita «a due voci», poi rivisitata nel fascicolo 1/2012 Liberali, davvero!. Vi confluisce – conformandosi spontaneamente al tema in questione, la democrazia – la proficuità della logica conflittuale e del confronto, sin dal primo numero uno dei motivi ispiratori di «Paradoxa». Il risultato, e la traccia che ha definito la discussione scaturita dal numero, è la messa in crisi di un presupposto indiscusso della concezione democratica mainstream in Italia: un’idea «troppo esigente» della democrazia, una concezione «paternalista», «costruttivista», la quale, proprio nel suo tentativo di difendere la democrazia come valore, finisce per svelare, paradossalmente, tratti antidemocratici e antiliberali.
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