P. Blasi, G. Brenci, N. Dallaporta, G. Del Re, F. Facchini, A. Guerritore, G. Melzi, L. Paoletti, G. Prosperi
Dalla riflessione sullo specifico contributo che la conoscenza scientifica può dare ad una considerazione dell’uomo inteso come globalità emerge l’inadeguatezza di uno schema che vede collocati su piani non comunicanti i diversi tipi di conoscenza. L’uomo di scienza – in virtù dello stimolo conoscitivo che lo anima e per la sua formazione – è particolarmente sensibile a recepire quanto proviene da altri piani dell’esperienza umana e quindi disponibile a concorrere alla ideale ricostruzione dell’unità della persona.